giovedì, Luglio 3, 2025

Tesla crolla in borsa: Musk ha venduto milioni di azioni per scalare Twitter

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Anche per l’uomo più ricco del mondo tirare fuori dalle tasche 44 miliardi di dollari non è uno scherzo. La settimana che si sta chiudendo è iniziata nel segno di Elon Musk e della sua clamorosa acquisizione di Twitter: il CDA del social infatti il 25 aprile ha accettato l’offerta di Musk da 54,2 dollari per azione al fine di ottenere il controllo dell’azienda.


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La notizia ha avuto ripercussioni in borsa, con il titolo di Tesla che ha perso circa il 20% del proprio valore a partire dall’ufficialità della notizia. Le ragioni di questo calo vertiginoso sono attribuibili in parte alle perplessità del mercato, e in parte all’azione diretta di Musk, che per finanziare la scalata a Twitternel corso della settimana ha venduto quasi 10 milioni di azioni di Tesla: 4,4 milioni tra martedì e mercoledì altri 5,2 milioni nella giovedì. Il totale recita 9,6 milioni di azioni, corrispondenti a circa 8,4 miliardi di dollari.

Nella giornata di giovedì, concluse le ultime operazioni, Musk ha poi twittato per comunicare che non aveva in previsione di liberarsi di ulteriori azioni Tesla.

Le conseguenze in borsa sono state visibili da subito: martedì il titolo Tesla ha fatto registrare un crollo del 12%, la peggiore flessione giornaliera dal settembre 2020 – all’epoca invece il valore era diminuito del 21%. Oggi, comunque, il titolo ha fatto segnare una leggera ripresa, crescendo del 3,9%.

Gli analisti sostengono che la mossa di Musk sia stata accolta con preoccupazione da una parte degli azionisti di Tesla, e sicuramente il fatto che lo stesso tycoon abbia venduto enormi pacchetti di azioni non ha aiutato. Questa nuova avventura di Musk infatti si innesta in un periodo cruciale per Tesla, che ha tanti obiettivi importanti da raggiungere nei prossimi sei, nove e dodici mesi, e sta già facendo i conti con il ritardo del Cybertruck, la produzione delle nuove celle 4680, la costruzione delle Gigafactory in Germania e in Texas e la recente riapertura della fabbrica in Cina.

UN’AZIENDA IN PIÙ, MA IL TEMPO RESTA LO STESSO


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Il rapporto di Elon Musk con le sue aziende è anomalo, dal momento che non ricopre solo un ruolo amministrativo, ma ha un ruolo carismatico e tecnico centrale nello sviluppo dei progetti, da Tesla a SpaceX passando per Neuralink e arrivando a Boring Company. Il timore, quindi, è che il buon Elon finisca per essere distratto dall’acquisizione di Twitter prima e dalla sua gestione poi, avendo meno tempo da dedicare agli altri business, inclusa Tesla.

​Un fattore, questo, che Tesla stesso ha sottolineato nel recente rapporto sugli utili dell’ultimo trimestre, sostenendo la forte dipendenze da Musk (che ne possiede il 17% delle azioni) e dai suoi servizi, e che sebbene il tycoon dedichi molto tempo e molte energie all’azienda, tuttavia non si tratta mai della totalità del tempo né dell’attenzione, dal momento che ci sono anche le altre realtà da amministrare.

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