domenica, Giugno 1, 2025

Gorillas vuole licenziare 540 lavoratori in Italia

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La piattaforma di consegne Gorillas ha annunciato che dal 4 luglio avvierà le procedure di licenziamento di 540 lavoratrici e lavoratori tra Roma, Firenze, Milano, Bergamo e Torino, e uscirà dal mercato italiano. Secondo una nota del sindacato Fit-Cisl, la decisione è arrivata dopo che solo pochi mesi fa, il 29 aprile, Gorillas aveva sottoscritto un accordo per inquadrare i rider con il contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl). La nota, pertanto, parla di “comportamento inaccettabile” e promette di “contestare tale decisione, chiedendo formalmente un incontro” con i rappresentanti della società. 

Specializzata nella consegna della spesa da dark store diffusi sul territorio, la startup tedesca, fondata nel 2020 dall’imprenditore turco Kagan Sümer e arrivata alla valutazione di oltre un miliardo, abbastanza per guadagnarsi lo status di unicorno, è stata lanciata nel mercato italiano a giugno 2021 e a ottobre dello stesso anno ha annunciato un round di investimenti con cui ha promesso di ampliare ulteriormente la propria attività. Già lo scorso maggio ha però sottolineato la necessità di ridurre il proprio personale. Dopo aver beneficiato del diffuso utilizzo delle piattaforme di consegne durante la pandemia, Gorillas ha sofferto un calo di ordini, a cui si è aggiunta anche la profonda crisi economica degli ultimi mesi, che ha ulteriormente ridotto i guadagni dell’azienda e l’ha costretta alla chiusura. 

Secondo la nota di Fit-Cisl, “questo episodio ripropone il dibattito su come tali piattaforme di food delivery si insedino nel nostro Paese in assenza di chiare e definite regole che tutelino le lavoratrici e i lavoratori”. Se consideriamo che negli ultimi mesi diverse altre piattaforme di delivery hanno dovuto tagliare la propria forza lavoro per gli stessi motivi di Gorillas, il tema della tutela dei rider, sui cui il dibattito pubblico si è più volte dimostrato acceso negli ultimi mesi, è quanto mai rilevante.

Fit-Cisl cha invitato Gorillas ad aprire un tavolo di contrattazione che esplori le possibilità alternative e salvaguardi i livelli occupazionali e il reddito delle 540 persone. “Auspichiamo che Gorillas abbia un ravvedimento operoso e il prossimo 4 luglio, anziché avviare le procedure di licenziamento collettivo con la messa in liquidazione dell’azienda, che determinerebbero grossi danni al personale impiegato e alle famiglie”.

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