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Da quando Everywhere dei Fleetwood Mac è diventata la colonna sonora del video pubblicitario con i pony danzanti, la musica degli anni ’80 non ha più avuto un momento di ritorno alla popolarità televisiva come nelle ultime settimane: non uno, bensì due brani del decennio «neon» hanno animato la quarta stagione di Stranger Things.
Running Up That Hill di Kate Bush e Master of Puppets dei Metallica hanno regalato alla serie fantasy di Netflix due grandi successi ed entrambi hanno attualmente scalato le classifiche.
Nei primi mesi del 2022, la seconda stagione di Euphoria ha riportato la generazione Z agli anni ‘80 con Nothing Can Tear Us Apart degli INXS durante il flashback dell’adolescenza di Cal e Drink Before the War di Sinead O’Connors mentre Cassie subiva un crollo emotivo con dei palloncini ad elio. Non va dimenticato il ripetuto ritornello di Right Down the Line di Gerry Rafferty che, tecnicamente, è stato pubblicato nel 1978, ma a noi piace considerare come un prologo all’atmosfera del decennio successivo, mentre una delle migliori canzoni della prima stagione era il singolo Smalltown Boy dei Bronski Beat, datato 1984.
Gli anni ’80 regalano un duplice effetto: risvegliare la nostalgia adolescenziale nei primi millennials e, al contempo, apparire esotici per la loro distanza temporale alla generazione Z. Una spruzzata di anni ’80 è un modo di dire televisivo per dire «Ti ricordi la leggerezza di un periodo in cui tutto sembrava più semplice?», e anche se lo spettatore non se lo ricorda personalmente, l’atmosfera da cui viene avvolto sembra comunque stranamente familiare. Visto come stanno andando le cose, se la quarta stagione di Succession non si dovesse aprire con Kendall Roy che passeggia per le strade di Manhattan sulle note di Take on Me degli A-ha, allora avremo davvero frainteso i segnali. In questo spirito, ecco la nostra selezione di dieci canzoni anni ’80 che meritano di essere riscoperte nel 2022, grazie a una perfetta spruzzata di insostenibile leggerezza.
Pet Shop Boys – «West End Girls»
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Reduci, la scorsa estate, da un concerto trascendentale a Glastonbury, i Pet Shop Boys e il loro catalogo di synth-pop ipnotico sono al limite del naff e hanno ancora il potere di far muovere la gente. West End Boys, secondo il suo autore Neil Tennant, «parla di ragazzi rozzi che diventano un po’ snob», e la grintosa linea di basso che caratterizza il pezzo è carica di tutte le inquietudini e aspettative vive nella Gran Bretagna degli anni Ottanta che ha lo stesso peso anche oggi.
Prince – «Darling Nikki»
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