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C’è attesa in queste ore per il responso dell’Ema sull’estensione della quarta dose a tutti gli over 60 e alle categorie a rischio. Siamo in un periodo di elevata circolazione della variante Omicron 5 del virus Sars-Cov-2, le vittime in Italia sono circa 100 al giorno e il tasso di positività nei giorni scorsi ha superato il 25 per cento. La preoccupazione è che dopo l’estate a farne le spese siano i più fragili. Il vaccino, però, può essere un vero e proprio salva-vita: lo dicono i dati della quarta campagna vaccinale condotta nelle residenze per anziani in Israele, secondo cui la mortalità sarebbe calata del 72 per cento e la necessità di ospedalizzazione del 60%. L’articolo è pubblicato su Jama Internal Medicine.
Si attendono notizie dall’Ema
In Italia solo il 20 per cento della popolazione ha ricevuto la quarta dose, riservata al momento solo agli over 80, agli ospiti delle Rsa e alle persone fragili fra i 60 e i 79 anni. Alla luce dell’impennata di contagi a cui si assiste nell’ultimo periodo in tutta Europa, però, l’Ema sta valutando un ampliamento degli aventi diritto al vaccino agli over 60 e ai fragili di tutte le età. La preoccupazione è soprattutto in relazione a una nuova ondata dopo la fine estate. L’efficacia del secondo booster, comunque, non è esente da dubbi soprattutto in relazione alla variante Omicron, che sembra essere più resistente. Se l’Ema dovesse ufficializzare la cosa, comunque – fa sapere il ministro della Salute Speranza – l’Italia si adeguerà in tempi brevi.
L’efficacia della quarta dose in Israele
In Israele, nei mesi scorsi la quarta dose è stata somministrata agli anziani fragili ospitati nelle case di cura, e ha fatto la differenza in termini di vite umane salvate. Lo studio è stato condotto lo scorso inverno, quando a dominare i contagi era già la variante Omicron, e ha confrontato i dati di 24088 anziani che avevano ricevuto la quarta dose con vaccino Pfizer con 19687 anziani che ne avevano ricevute solo tre. Secondo i risultati, la quarta dose ha ridotto del 60% la necessità di ricovero in ospedale, del 34% la possibilità di contagio e ben del 72% la mortalità della malattia fra gli anziani e i più fragili.
Secondo l’epidemiologo dell’università di Te Aviv Khitam Mushen, coatuore dello studio, la quarta somministrazione aumenterebbe la produzione di anticorpi efficaci contro il covid, molto più della terza dose. I risultati – dice in un’intervista a The Times of Israel – sono molto buoni e molto rassicuranti, soprattutto rispetto ai dubbi nutriti sull’efficacia contro Omicron, molto più difficile da combattere per i vaccini in quanto presenta molte più mutazioni rispetto alle varianti precedenti.