giovedì, Luglio 3, 2025

I cambiamenti climatici hanno aggravato le malattie infettive

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Mora ha spiegato come la distruzione di habitat naturali, a causa di incendi o inondazioni, ha costretto la fauna selvatica a spostarsi in zone più vicine all’uomo, aggravando anche la diffusione del coronavirus. Infatti, i cambiamenti climatici sono in grado di influenzare più di mille vie di trasmissione delle malattie infettive, aumentando il rischio di nuove epidemie in tutto il pianeta. “Per ridurre questi rischi mondo dovrà ridurre le emissioni di gas serra che sono alla base dei cambiamenti climatici” ha sottolineato Mora.

Gli scienziati hanno poi evidenziato quattro modi principali in cui i rischi climatici interagiscono con gli agenti patogeni e gli esseri umani.

Gli eventi climatici estremi avvicinano gli agenti patogeni alle persone

Il cambiamento climatico sta spostando gli habitat di animali e organismi che possono fungere da vettori di pericolose malattie patogene. Per esempio, il riscaldamento o i cambiamenti nei modelli di precipitazione possono alterare la distribuzione delle zanzare, che sono vettori di numerose malattie pericolose per l’uomo. Negli ultimi decenni, i cambiamenti geografici nei focolai di malattie trasmesse dalle zanzare, come la malaria e la dengue, sono stati collegati a questi eventi climatici.

Gli eventi climatici estremi avvicinano le persone agli agenti patogeni

I cambiamenti climatici possono anche alterare i modelli di comportamento degli esseri umani in modo da aumentare le possibilità di esposizione agli agenti patogeni. Per esempio, durante le ondate di calore, le persone trascorrono spesso più tempo in acqua, il che può portare a un aumento dei focolai di malattie trasmesse dall’acqua. In particolare, le infezioni da vibrioni (batteri che possono trasmettere il colera) sono aumentate notevolmente in Svezia e Finlandia a seguito di un’ondata di calore del 2014.

I cambiamenti climatici favoriscono gli agenti patogeni

In alcuni casi, i cambiamenti climatici hanno generato condizioni ambientali in grado di incrementare le opportunità per gli agenti patogeni di interagire con i vettori o aumentare la capacità degli agenti patogeni di causare gravi malattie nell’uomo. Per esempio, l’acqua stagnante lasciata da forti precipitazioni e inondazioni può fornire terreno fertile per le zanzare, portando a una maggiore trasmissione di malattie come la febbre gialla, la dengue, la malaria, la febbre del Nilo occidentale e la leishmaniosi.

Alcuni studi hanno dimostrato come l’aumento delle temperature può anche aiutare i virus a diventare più resistenti al calore, con conseguente aumento della gravità delle malattie, poiché gli agenti patogeni sono in grado di adattarsi meglio alla febbre nel corpo umano. Mentre altre ricerche hanno suggerito che l’aumento delle temperature globali stia portando a una maggiore tolleranza al calore dei patogeni fungini. L’improvvisa comparsa in diversi continenti di infezioni umane resistenti al trattamento di Candida auris, un fungo precedentemente non patogeno per l’uomo, è stata associata all’aumento delle temperature globali. Allo stesso modo, è stato dimostrato che i funghi negli ambienti urbani sono più tolleranti al calore rispetto a quelli delle aree rurali, che tendono a essere più fresche.

I cambiamenti climatici indeboliscono la capacità dell’organismo di affrontare gli agenti patogeni

I cambiamenti climatici possono anche influenzare la capacità del corpo umano di affrontare gli agenti patogeni in due modi fondamentali. Primo, possono costringere le persone a vivere in condizioni pericolose, come quando i danni causati da un disastro costringono le persone a vivere in situazioni di affollamento, con una riduzione della qualità delle condizioni igieniche e un aumento dell’esposizione agli agenti patogeni. E in secondo luogo, possono ridurre la capacità dell’organismo di combattere gli agenti patogeni, per esempio attraverso la malnutrizione. Vivere in condizioni di rischio climatico può anche indurre un aumento della produzione di cortisolo a causa dello stress, con conseguente riduzione della risposta immunitaria del corpo umano.

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