giovedì, Luglio 3, 2025

Perché Peppa Pig è finita al centro della campagna elettorale

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Anche Peppa Pig non è stata risparmiata dalla campagna elettorale per le elezioni politiche del 25 settembre. A innescare le polemiche sul cartone animato sono stati i partiti di estrema destra, che hanno chiesto la rimozione di alcune puntate dal palinsesto Rai, a causa della presenza di una famiglia omogenitoriale all’interno dei nuovi episodi. Una richiesta che ricorda la legge ungherese contro la comunità lgbtq+, dichiarata contraria ai diritti umani dalla Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa a dicembre 2021.

Io vivo con la mia mamma e l’altra mia mamma. Una mamma fa il dottore, l’altra cucina spaghetti. E io adoro gli spaghetti”, dice un personaggio. Per questa semplice frase, che racconta una semplice realtà vissuta da milioni di persone in paesi diversi, Fratelli d’Italia è salita sulle barricate sostenendo si tratti di indottrinamento gender”. Una cosa che, al contrario delle famiglie omogenitoriali, non esiste, ma è stata inventata dai movimenti conservatori statunitensi per screditare la comunità lgbtq+.

Il leader della Lega dice di volersi ispirare alla legge ungherese sulla famiglia, incentrata sulla procreazione di almeno due figli, il razzismo verso le coppie miste e l’esclusione delle famiglie arcobaleno

L’attacco di Fratelli d’Italia

Contro gli animatori britannici Mark Baker e Neville Astley, creatori di Peppa Pig, si è scagliato il responsabile della cultura di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone. che ha definito, in una dichiarazione riportata da Adnkronos, inaccettabile la scelta degli autori del cartone animato di inserire un personaggio con due mamme. Ancora una volta, il politicamente corretto ha colpito e a farne le spese sono i nostri figli. Ma i bambini non possono essere solo bambini? Come ha dimostrato recentemente Giorgia Meloni siamo e saremo sempre in prima linea contro le discriminazioni, ma non possiamo accettare l’indottrinamento gender”.

Il deputato, che su Twitter si definisce “comunicatore, quasi filosofo, creativo”, ha poi rincarato la dose chiedendo alla Rai, che ha acquistato i diritti del cartone animato “con il canone di tutti gli italiani, di non trasmettere l’episodio in questione, su nessun canale o piattaforma web”. Nient’altro che una richiesta di censura, motivata dal fatto che “tutti gli italiani” pagano il canone, senza tenere in considerazione di come, tra quelle persone, possano esistere anche coppie omogenitoriali o persone omosessuali. Il partito guidato da Emma Bonino, +Europa, ha risposto a Fratelli d’Italia con un post a sostegno di Peppa Pig.

La richiesta di Mollicone ricorda la legge ungherese voluta dal partito conservatore di Viktor Orban, che vieta la diffusione di annunci pubblicitari, messaggi di solidarietà o rappresentazioni della comunità lgbtq+ sulle televisioni, sui giornali o nei manifesti pubblici. Così come il divieto di diffondere qualunque tipo di materiali informativo sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere nelle scuole. Legge fortemente contestata da tutte le istituzioni europee e che ha portato la Commissione europea ad azionare il meccanismo di condizionalità: una procedura che permette di sospendere i pagamenti dei fondi europei diretti a uno stato, quando questo compie delle violazioni dello stato di diritto.

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