giovedì, Luglio 3, 2025

Ricetta elettronica, a rischio l'invio via sms ed email

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A fine anno scade la possibilità di prescrivere la ricetta elettronica via email e sms, conosciuta ufficialmente come prescrizione dematerializzata. La misura era stata introdotta durante la pandemia da coronavirus e prorogata fino al 31 dicembre 2022, ma dato che il governo non è intervenuto con una legge ad hoc o una nuova proroga, dal 2023 i pazienti potrebbero essere nuovamente costretti a tornare fisicamente nello studio dei medici per ritirare la ricetta cartacea.

Protestano i medici

I medici sono stati i primi a chiedere di poter continuare a utilizzare questo strumento, ben rodato per più di due anni e utile sia a velocizzare le pratiche, sia a snellire le code negli ambulatori. “Abbiamo interpellato sul provvedimento la segreteria del ministro” della Salute, Orazio Schillaci “facendo presente la scadenza e ci aspettiamo una risposta positiva su una eventuale proroga ha detto al Sole 24 Ore il presidente dell’Ordine dei medici, Filippo Anelli.

La richiesta sembra aver anche già trovato un riscontro positivo e una proroga ulteriore potrebbe essere già stata inserita nel cosiddetto milleproroghe dal Consiglio dei ministri, la cui riunione è prevista proprio per oggi, 21 dicembre. Un’azione di buon senso, che per la sua natura pratica e in linea con la transizione digitale di tutti i servizi alla cittadinanza, dovrebbe trovare casa in una normativa definitiva e non continuare la danza delle proroghe.

Il suo utilizzo strutturale è stato richiesto anche da Pina Onotri, segretaria generale del Sindacato medici italiani, che ha inviato una lettera al ministero della Salute in cui si sottolinea come il ritorno alla carta “rappresenterebbe un salto indietro causa di “lunghe attese negli studi medici” che sono “sempre più oberati da impropri carichi burocratici” causa di “una sempre minore disponibilità di tempo per l’attività clinica”.

Contro il digitale

In Italia, l’uso della ricetta dematerializzata è stato implementato in maniera diffusa a partire dal 2016, anche se, fino al 2020, era comunque accompagnata da un promemoria cartaceo da ritirare negli ambulatori. Ma con l’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri del 21 marzo 2020, sono stati introdotti strumenti alternativi, che hanno reso possibile la completa digitalizzazione dell’operazione.

Lo stop alla ricetta elettronica si somma alla battaglia sulle soglie di pagamento con il pos e al piano per spegnere Spid e far confluire il sistema pubblico di identità digitale nella carta di identità elettronica.

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