venerdì, Settembre 29, 2023

Elemental della Pixar dimostra come si può dare valore a una storia scontata

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Nonostante la Pixar non sia più quella specie di incredibile catena di montaggio dei capolavori, lo stesso da tempo ha superato le opposizioni semplici e anche nei film meno riusciti non ha bisogno dei cattivi, riesce ad organizzare storie, racconti e intrecci comprendendo tutti e accettando quindi la complessità delle relazioni. Elemental quindi non ha nessun bisogno di ritrarre il popolo dell’acqua, cioè la cultura dominante, ricca e benestante, come anche sprezzante e dura. Certo ci sono i razzisti tra di loro (è importante per la formazione del carattere dei personaggi) ma la famiglia del protagonista per quanto molto diversa da quella di lei (caratterizzata da una grande temperanza e tolleranza) è composta da liberal senza ipocrisia, il cui tratto distintivo è la comprensione. Anche la piccola ingiustizia di cambiare nome agli immigrati di fuoco perché i loro sono troppo complicati da pronunciare è raccontata come un’esigenza dalle migliori intenzioni.

È proprio parte dello stile Pixar questa non fermarsi alla creazione dell’allegoria ma continuare a scolpirla lungo il film così da sfruttarla al massimo. Ad esempio la caratteristica principale della protagonista, una rabbia che viene dal suo essere fuoco (opposta alla quiete alla capacità di adattarsi a tutti dell’acqua), ha il sapore della furia di una vita ai margini, della tensione repressa per aver visto le difficoltà dei genitori. Non si può chiederle di stare calma perché fuoco è la sua essenza, ed è anche chiaro che non lo si può chiedere a chiunque abbia fatto quella sua stessa vita. Concetti complicati che diventano qui una questione, paradossalmente, di recitazione. La cura che la Pixar sa mettere nella recitazione dei suoi personaggi, cioè nella delicatezza e precisione con le quali sono animati i loro movimenti, li fa recitare benissimo, fa cioè in modo non solo che siano in grado di esprimere un’emozione, ma di fonderne più di una contemporaneamente, ovvero la complessità delle diverse spinte che allo stesso tempo esistono nelle persone. È così che una storia formulaica e scontata negli esiti viene elevata a universale e ragguardevole. È così che anche un abbraccio, anche un bacio o un più semplice toccarsi tornano ad avere un senso profondo, umano, commovente.

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