sabato, Ottobre 5, 2024

Venezia ha rischiato ancora una volta di finire nei siti a rischio dell'Unesco

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Venezia non rientrerà nell’elenco dei siti considerati in pericolo dall’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni unite dedicata a educazione, scienza e cultura. Lo hanno confermato con il loro voto i membri del Comitato a tutela del patrimonio mondiale dell’Unesco, i quali hanno deciso di salvare la città lagunare dopo che, nel mese di luglio, era stata ventilata l’ipotesi di inserirla nella lista dei patrimoni a rischio.

Le motivazioni alla base della richiesta, presentata dal Consiglio internazionale sui monumenti e suoi siti (Icomos), riguardavano soprattutto il turismo fuori controllo che, soprattutto in alcuni periodi dell’anno, rende invivibile la città, ma anche la crisi ambientale e alcuni progetti di sviluppo e ampliamento dell’assetto urbano. La proposta avanzata da Icomos aveva lo scopo di spingere i residenti e tutti coloro che hanno a cuore Venezia ad attivarsi per trovare una soluzione. Non è la prima volta che la città desta la preoccupazione del comitato dell’Unesco: anche nel 2021, infatti, era stato proposto l’inserimento della città nella lista nera.

La votazione si è tenuta nella città di Riad nel pomeriggio di giovedì 14 settembre. Sulla decisione dei 20 paesi – la Thailandia unico astenuto – ha pesato soprattutto l’introduzione del ticket di accesso alla città, del costo di 5 euro, che permetterà di controllare l’affluenza di turisti nella città. Hanno giocato a favore dell’Italia anche altri progetti volti alla salvaguardia di Venezia, come la costruzione del Mose, la legge per vietare l’ingresso alle grandi navi nei canali della città.

Sono in tutto 55 i luoghi inseriti nella lista dei siti a rischio dell’Unesco: tra questi troviamo anche la città di Potosí, in Bolivia, Samarra, in Iraq, e il sito archeologico di Cirene, in Libia. Si tratta di parchi e riserve naturali, monumenti, opere architettoniche e siti archeologici considerati in pericolo per via della crisi ambientale, del turismo selvaggio, della guerra o più in generale per l’intervento dell’uomo. Questi fattori possono infatti incidere sulla conservazione di questi luoghi.

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