giovedì, Giugno 19, 2025

Finalmente sappiamo che il cranio quasi completo del cosiddetto “Dragon Man” apparteneva a un Homo di Denisova

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Che aspetto fisico avevano i Denisoviani (Homo di Denisova)? Si tratta di una specie di ominide che nel lontano passato ha abitato il nostro pianeta insieme ai Neanderthal e ai Sapiens. Fino ad oggi abbiamo potuto soltanto fare delle ipotesi e azzardare delle ricostruzioni di quello che poteva essere il loro volto, a partire dai pochi e frammentari reperti ritrovati nel corso del tempo. Oggi, però, sappiamo che il cranio quasi completo del cosiddetto “Dragon Man”, ritrovato nel 2021 a Harbin, nel nord-est della Cina, e risalente ad almeno 146mila anni fa, apparteneva proprio a un Homo di Denisova. La scoperta, che arriva da due studi pubblicati su Science e Cell, ci consente finalmente di farci un’idea più precisa, oltre che di mappare con maggiore precisione l’area in cui questi nostri lontani antenati hanno vissuto.

Qiaomei Fu et al., Cell (Licenza CC BY 4.0)

Dna dalle placche dentali

Come racconta una news uscita su Science, dal momento della sua scoperta fino ad oggi, diversi studiosi avevano sospettato che il cranio ritrovato a Harbin potesse essere appartenuto a un Homo di Denisova, a causa delle somiglianze con altri fossili attribuiti a questa specie e dell’area geografica in cui era stato scoperto. Nessuno però era riuscito ad estrarre del materiale genetico dai denti o dalle ossa del reperto.

Gli autori e le autrici della ricerca uscita su Cell hanno tentato invece un approccio diverso, e sono finalmente riusciti ad estrarre del Dna mitocondriale sufficientemente conservato dalle placche dentali del cranio di “Dragon Man”, soprannominato in questo modo dai suoi scopritori. Le analisi dei campioni così ottenuti avrebbero mostrato che l’individuo di Harbin apparteneva a una stirpe piuttosto antica di Homo di Denisova, suggerendo tra l’altro un’ampia distribuzione di questa specie, dalla Siberia alla Cina nord-orientale.

Non solo Dna

Un’ulteriore conferma è arrivata poi dai risultati dello studio pubblicato su Science, i cui autori hanno utilizzato delle tecniche che consentono di analizzare proteine estratte da reperti fossili. Dalle indagini è emerso che quelle ottenute a partire dal cranio di “Dragon Man” conterrebbero delle specifiche varianti aminoacidiche (ossia varianti dei mattoncini che costituiscono appunto le proteine) di derivazione denisoviana.

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