giovedì, Giugno 19, 2025

Frùttolo, la storia della merenda per bambini finita al centro della cronaca nera

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La cronaca ci ha riportato alla mente un prodotto che pensavamo appartenesse al cassetto dei nostri ricordi. Si tratta di Frùttolo, merenda per bambini a base di latte e addolcita con gusti alla frutta, che ha spopolato in Italia negli anni Novanta e Duemila. In queste ore, questa merenda amatissima da molte generazioni sta occupando le pagine e gli spazi televisivi dedicati al caso del delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007: la ragazza fu trovata senza vita nella sua villetta di famiglia, in provincia di Pavia. Diciotto anni dopo il caso si è riaperto e, nelle ultime ore, le nuove indagini si stanno concentrando anche su due vasetti di Frùttolo: reperti mai analizzato nel corso degli anni, che era sul tavolo il giorno del ritrovamento del corpo della ragazza. Ma qual è la storia di questo prodotto?

Il Frùttolo nella vicenda di Garlasco

Cosa hanno a che fare dei vasetti di Frùttolo con l’omicidio di Chiara Poggi? In questi giorni la procura di Pavia ha chiesto di riesaminare quei piccoli contenitori di plastica rosa, trovati sulla scena del crimine il giorno della scomparsa della vittima. In questi anni, non sono mai stati analizzati così come altri rifiuti, tra cui anche una buccia di banana. L’incidente probatorio avviato nelle scorse ore punta proprio a capire se ci possano essere altri indizi legati a quell’avvenimento. Fin dal primo giorno, infatti, le indagini ignorarono il sacco dei rifiuti delle poche ore che precedevano l’omicidio. Reperti che sono rimasti in archivio alla Medicina legale dell’Università di Pavia. Il dubbio è che quei prodotti – c’era anche una confezione di EstaThé con relativa cannuccia, possano essere stati l’ultima colazione di Chiara ma l’ipotesi è che si tratterebbe di un pasto forse troppo abbondante per una singola persona.

La merenda degli anni Novanta

Tutti forse ricorderanno la mitica pubblicità degli anni Novanta, quando la tv era bombardata da diverse canzoncine che facevano da jingle agli spot di Frùttolo. In realtà, il marchio nasce diversi anni prima, nel 1984. Lanciato da Nestlé, fa il suo esordio come merenda alternativa per i bambini. Inizialmente era un formaggio fresco magro con la frutta, poi negli anni ha avuto diversi sviluppi anche con l’inserimento del latte, fino a successive declinazioni in yogurt e perfino gelatof. Quello che inizialmente lo differenziava dallo yogurt è il processo di composizione: se quest’ultimo, infatti, si ottiene dalla fermentazione acida di batteri lattici, il Frùttolo nasce a seguito della coagulazione delle proteine caseiniche. Questo comporta una separazione tra serio e cagliata, la base per la produzione di ogni formaggio. Non ha conservanti e contiene fermenti lattici vivi.

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Il boom grazie al marketing

Oltre alla gustosa invenzione di avere sostanzialmente un formaggio cremoso al sapore di frutta, il vero successo di questo prodotto lo si deve all’imponente campagna pubblicitaria fatta all’epoca che lo rende, ancora oggi, a quarant’anni di distanza un cult per più generazioni. Un brand che piaceva ai bambini, ma anche alle mamme, puntando molto sulle capacità nutrizionali per cui due vasetti hanno lo stesso quantitativo di calcio di un bicchiere di latte. Aspetto ribadito più volte negli spot, insieme alla mancanza di conservanti all’interno del prodotto. Una delle idee geniali che hanno permesso a questa merenda industriale di spopolare nelle case degli italiani è stata quella di dare ai famosi vasetti un colore da associare al gusto: in questo modo i bambini, di ieri e di oggi, potevano e possono scegliere il loro preferito direttamente dal supermercato. Non solo, l’esposizione pubblicitaria per questo prodotto oggi potrebbe definirsi virale: accennavamo poco prima ai jingle creati per l’occasione e che risuonano nelle orecchie di tanti adulti di oggi che erano dei ragazzini negli anni del grande boom nelle vendite. E ancora: la mucca, simbolo del prodotto, è diventata una mascotte facilmente riconoscibile, immediata e simpatica. In grado di conquistare ogni tipo di pubblico: la scelta di regalare dei gadget con il volto dell’animale ha confermato la fidelizzazione dei clienti per un prodotto che aveva già un grandissimo mercato.

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