martedì, Settembre 2, 2025

Deepfake, perché gli audio di politici e vip sono un gioco pericoloso

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Ogni tanto ritornano, o forse non sono mai del tutto scomparsi. Nelle ultime settimane, tra le elezioni politiche anticipate e l’uscita di una nuova serie tv Netflix, sui social network si è tornato a parlare di deepfake. Wanna Marchi e Giorgia Meloni, ma anche Richard Benson e Giuseppe Conte: FakeYou – Deep Fake Text to Speech è un sito che dà la possibilità di creare spezzoni di audio con le voci di alcuni personaggi politici e famosi. Le ragioni dietro allo sviluppo della tecnologia da parte del creatore del portale, Brandon Thomas, sono il divertimento e la ricerca tecnologica.  

Il 12 ottobre scorso il Garante privacy ha però annunciato di aver aperto un’istruttoria che indagherà sui “potenziali rischi che potrebbero determinarsi da un uso improprio di un dato personale, quale è appunto la voce” come si legge nel comunicato stampa. L’apertura dell’istruttoria ha raggiunto l’azienda The Storyteller company – Fakeyou, di Atlanta, che dovrà chiarire meglio all’Autorità l’esistenza del portale. Di centrale importanza sono la modalità di costruzione delle voci, il tipo di dati personali utilizzati e la finalità del trattamento sia dei personaggi noti che dei normali utenti che richiedono il servizio online; così come “l’ubicazione dei data center che archiviano i dati personali, sia con riferimento agli utenti registrati dall’Italia, sia ai personaggi noti, e le misure tecniche ed organizzative adottate per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio”. 

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Audio e video falsi dietro pagamento

A metà settembre è comparsa la voce di Silvio Berlusconi, la scorsa settimana quella di Matteo Salvini e Richard Benson, ma anche la voce di Cicciogamer89, noto youtuber e gamer. I creatori degli spezzoni vocali sono italiani e il risultato è abbastanza verosimile. Al momento della scrittura di questo articolo ci sono venti richieste di nuovi audio con queste voci, e chi gestisce il portale è disposto a pagare fino a 150 dollari per aumentare la libreria di personaggi in lingua italiana

Per meno della metà, 70 dollari, è possibile campionare la voce di una persona, che non per forza è quella dell’utente che ne fa richiesta. Tra le opzioni l’utente può definire l’origine della voce in categorie come “familiare”, “cliente”, “la mia voce”, “quella di qualcun altro”. Una volta ottenuto il risultato è difficile sapere come gli utenti impiegheranno gli audio richiesti. Il portale immagina alcuni scenari come “creare nuove canzoni”, “moderare lo stream pubblico sulla piattaforma Twitch”, e via dicendo. 

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