venerdì, Giugno 9, 2023

I prezzi di caffè, olio di semi e avocado stanno cominciando a diminuire

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I prezzi del caffè, di alcuni oli alimentari e dell’avocado stanno iniziando a diminuire, nonostante restino ancora relativamente alti rispetto all’inizio dell’anno. Vari fattori hanno influenzato l’andamento del mercato dei prodotti alimentari, in particolare grazie le azioni intraprese da governi e banche centrali e al timore di una recessione globale che sta smorzando le prospettive della domanda. Tuttavia, è improbabile che si registri un calo generalizzato, soprattutto a causa delle interruzioni alla catena di approvvigionamento che continuano a pesare sul commercio mondiale.

Nella regione dell’Asia Pacifica, che comprende tutte le nazioni asiatiche e oceaniche bagnate dall’oceano Pacifico, i prezzi dell’olio di girasole e dell’olio di palma indiani sono scesi rispettivamente del 7% e del 12% tra la fine di maggio e giugno, secondo i dati del gruppo Tridge, riportati da Cnbc. Nello stesso periodo, i prezzi dell’olio di palma in Bangladesh sono crollati di quasi il 25%.

Per quanto riguarda il caffè, a luglio i prezzi all’ingrosso in Vietnam sono scesi del 5% rispetto all’inizio dell’invasione dell’Ucraina a febbraio. Mentre dall’altra parte del globo, il prezzo dell’avocado è crollato in quasi tutti i maggiori stati produttori di avocado dell’America Latina. Il costo all’ingrosso dell’avocado messicano è sceso del 27%, mentre per quello colombiano la caduta è di quasi il 40%. In questo caso, secondo Tridge, il crollo è dipeso prevalentemente dall’eccesso di offerta che ha colpito il mercato peruviano, esercitando una pressione al ribasso sui prezzi degli avocado nell’intera regione.

Quali fattori stanno influenzando il mercato?

Per quanto riguarda i cali appena descritti, secondo Minwoo Nam, portavoce di Tridge, “i fattori che influenzano il mercato sono molteplici. Innanzitutto, il timore di una recessione globale sta smorzando le prospettive della domanda. Anche perché i prezzi sono diventati troppo alti, quindi i consumatori spendono meno o cercano dei sostituti. In più, anche gli sforzi compiuti dai governi e dalle banche centrali stanno iniziando a raffreddare i prezzi degli alimenti” ha detto citando l’olio di girasole come esempio. Inoltre, Nam ha evidenziato come alcuni fondi di investimento stanno liquidando le loro quote sulle materie prime.

Pur rimanendo vicino ai massimi storici, l’indice dei prezzi alimentari dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura è sceso per il terzo mese consecutivo a giugno, superando il record di marzo. Il calo degli ultimi mesi riflette la diminuzione dei prezzi internazionali degli oli vegetali, dei cereali e dello zucchero, mentre sono aumentati quelli dei prodotti lattiero-caseari e della carne.

Inoltre, l’indice dei prezzi dei cereali della Fao ha mostrato anche una diminuzione dei prezzi internazionali di alimenti come il grano, che però restano ancora molto alti dopo i livelli quasi record raggiunti a maggio. I prezzi sono infatti ancora più alti del 48,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

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