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Pure il comparto freni era all’avanguardia, visto che era composto solamente da dischi e che quelli posteriori erano entrobordo, per migliorare la distribuzione delle masse non sospese. Parlando invece di motori, inizialmente era previsto solo il 4 cilindri bialbero da 1,8 litri, capace di erogare 122 CV. Nel 1975 arrivò anche il 1.6 da 109 CV e due anni dopo il 2 litri da 130 CV. Con queste motorizzazioni l’Alfetta era la berlina più veloce della sua epoca e grazie alle sue prestazioni divenne l’auto più scelta da tutte le forze dell’ordine italiane. A questo proposito, l’Alfetta è stata anche protagonista di tantissimi film polizieschi degli anni Settanta e Ottanta, con spettacolari inseguimenti tra tutori dell’ordine e delinquenti, che ovviamente non volevano essere da meno.
Press Office Alfa Romeo
Gli interni seguono la tradizione Alfa Romeo di quegli anni, con la plancia dotata di inserti in legno e la strumentazione, molto completa, composta da indicatori circolari: tachimetro, contagiri, indicatore del livello del carburante, della temperatura dell’acqua e della pressione dell’olio. Anche il posto guida è di ottima fattura, con il volante regolabile in altezza che era una primizia in quegli anni. L’abitacolo è complessivamente spazioso, con una volumetria maggiore nella parte anteriore. Insomma, l’Alfetta è un’auto riuscita sotto tutti i punti di vista e oggi un esemplare ben conservato, soprattutto in versione Quadrifoglio Oro, può valere anche 20.000 euro.