venerdì, Maggio 17, 2024

Il cervello dei polpi somiglia più del previsto a quello umano

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Nell’essere umano la maggior parte di questi elementi non è attiva, cioè ha perso la capacità di spostarsi nel genoma per via dell’accumulo di mutazioni nel corso di generazioni o perché bloccato da meccanismi di difesa cellulare. Alcuni, però, sono ancora potenzialmente attivi. Tra questi i più rilevanti sono i Line (Long interspersed nuclear elements): se ne conoscono circa un centinaio e di recente si è capito che la loro attività è finemente regolata nel cervello umano, tant’è che diversi esperti ritengono siano coinvolti nello sviluppo di capacità cognitive come apprendimento e memoria.

Il segreto dell’intelligenza dei polpi

Anche nel genoma dei polpi ci sono questi geni “salterini” e i ricercatori italiani (e non solo) hanno scoperto che alcuni sono potenzialmente attivi nel cervello di questi invertebrati (in particolare in quello del polpo comune, Octopus vulgaris, e in quello del polpo californiano, Octopus bimaculoides). Che sia questo il segreto della loro intelligenza, così sviluppata e diversa da quella degli altri invertebrati?

“La scoperta di un elemento della famiglia Line, attivo nel cervello delle due specie di polpi, è molto importante perché aggiunge supporto all’idea che questi elementi abbiano una funzione specifica che va oltre il copia-e-incolla”, spiega Remo Sanges, direttore del laboratorio di Computational Genomics alla Sissa. Nel polpo e nell’essere umani, infatti, i Line sono attivi in modo particolare nelle sedi principali delle capacità cognitive e dell’apprendimento, rispettivamente nel lobo verticale e nell’ippocampo.

Per i ricercatori, inoltre, potrebbe trattarsi di un esempio di evoluzione convergente, un fenomeno per il quale, in due specie lontane geneticamente, si sviluppa lo stesso processo molecolare in maniera indipendente, in risposta a necessità simili.

“Il cervello del polpo è funzionalmente analogo in molte delle sue caratteristiche a quello dei mammiferi”, conclude Graziano Fiorito della Stazione Zoologica Anton Dohrn. “Anche per questo motivo l’elemento Line individuato rappresenta un candidato molto interessante da studiare per migliorare le nostre conoscenze sull’evoluzione dell’intelligenza”.

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