lunedì, Aprile 29, 2024

I vermi marini dagli occhi giganti che affascinano gli scienziati

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Immaginate che ognuno dei vostri occhi pesi circa 50 chilogrammi. Con le dovute proporzioni, questa è più o meno la norma per i vermi marini appartenenti alla famiglia Phyllodocidae e al gruppo Alciopini. Complessivamente, gli occhi di questi vermi pesano infatti circa 20 volte di più rispetto al resto della loro testa. Ed è da diverso tempo che gli scienziati si chiedono cosa se ne faccia un verme marino, tra l’altro attivo soprattutto di notte, di occhi così sproporzionatamente grandi. Uno studio pubblicato su Current Biology ci regala qualche dettaglio in più, mostrando che, in effetti, le capacità visive dei vermi appartenenti a questa famiglia sembrano essere all’altezza delle dimensioni dei loro occhi.

Le immersioni a largo dell’isola di Ponza

I vermi della famiglia Phyllodocidae non sono facili da studiare, spiegano gli autori della ricerca: trovarne in quantità sufficienti e raccoglierli senza danneggiarli è un’impresa. Ma grazie alla collaborazione con il sub e ricercatore italiano Armando Macali, che in passato aveva pubblicato su YouTube un video registrato durante un’immersione a largo dell’isola di Ponza, i ricercatori hanno trovato quello che cercavano. Immergendosi nella stessa zona e scendendo a pochi metri di profondità sono riusciti raccogliere una quantità sufficiente di vermi in un grande contenitore di plastica: “Sono animali molto delicati che vengono feriti e stressati dalle reti per il plancton. È stato quindi fantastico riuscire a portare a terra un gran numero di vermi in perfette condizioni per poterli lavorare in seguito”, spiega Michael Bok, ricercatore dell’Università di Lund (Svezia) e primo autore dello della ricerca.

Lo studio

I ricercatori hanno raccolto ed esaminato esemplari appartenenti a tre specie: la Torrea candida, la Vanadis cf. formosa e la Naiades cantrainii. Dalle analisi ottiche, morfologiche ed elettrofisiologiche, condotte in parte sull’isola, è emerso che gli occhi di questi vermi hanno un’elevata acuità spaziale e una buona risoluzione temporale. Sembrerebbe, cioè, che siano in grado di distinguere oggetti di piccole dimensioni con un’elevata risoluzione e di seguirne i movimenti. “Attraverso le nostre indagini – prosegue Bok – siamo riusciti a mappare le caratteristiche ottiche dell’occhio del verme. Dopo aver studiato la risoluzione spaziale e temporale, cioè i pixel del campo visivo e i fotogrammi per secondo, abbiamo scoperto che il verme ha una visione ad alta risoluzione”.

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