martedì, Dicembre 3, 2024

Quinta malattia, sintomi, cura e rientro a scuola

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Megaloeritema infettivo. Un nome altisonante per una delle malattie esantematiche più diffuse – e meno pericolose – nell’infanzia: la quinta malattia, che si riconosce (da qui il nome scientifico) per il diffuso arrossamento su entrambe le guance. Ecco una breve guida per riconoscerla e comportarsi di conseguenza.

Che cos’è la quinta malattia e come si trasmette

La quinta malattia è un’infezione virale provocata dal Parvovirus B19. Molto diffusa nella popolazione (si stima che almeno la metà degli adulti abbia anticorpi specifici per il virus), si contrae soprattutto nell’infanzia. Il contagio avviene per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e il muco, oppure più raramente per esposizione a sangue o emoderivati infetti. Tra l’infezione e la comparsa dei sintomi possono passare da pochi giorni a due-tre settimane. Una volta avuta la quinta malattia, l’immunità al Parvovirus B19 è a vita.

Quali sono i sintomi e le fasi della malattia

In genere si presenta inizialmente sintomi simil-influenzali (qualche linea di febbre, malessere, mal di gola e mal di testa, dolori muscolari) che possono essere così lievi che la famiglia potrebbe non accorgersene. È questa, tra l’altro, la fase contagiosa dell’infezione, che può durare anche 7-10 giorni.

Solo la successiva comparsa di un evidente arrossamento di grandi dimensioni su entrambe le guance permette di distinguerla “a occhio”. L’esantema – questo il termine tecnico che indica l’arrossamento – si può diffondere poi al resto del corpo, dove può assumere la forma di bolle rosse in leggero rilievo che possono dare prurito. L’arrossamento può durare diversi giorni (1-4) e tende a scomparire nell’arco di una settimana. Il rash può tuttavia tornare per diverse settimane, acuito da stress come esercizio fisico, altre infezioni, calore, esposizione al sole.

Come si cura

Non esiste un vaccino per la quinta malattia né una cura specifica. I sintomi di norma sono così lievi da non rendere necessaria nessuna azione specifica. Qualora la temperatura aumenti o il bambino fosse particolarmente infastidito, però, il pediatra può consigliare la somministrazione di antipiretici o altri farmaci per alleviare la sintomatologia.

Questa condizione non è considerata pericolosa per i bambini e per gli adulti sani. Se però esistono condizioni precedenti è necessario rivolgersi al proprio medico, per possibili complicazioni. Attenzione anche per le donne in gravidanza, che dovrebbero evitare il contatto con persone malate perché l’infezione può mettere a rischio la vita del feto. Va ricordato, comunque, che statisticamente circa la metà delle donne ha contratto la malattia nell’infanzia sviluppando immunità.

Quando si può rientrare a scuola

Non è previsto un periodo di quarantena o isolamento, per cui il bambino può tornare a scuola già alla scomparsa dei sintomi simil-influenzali, anche se persiste ancora l’esantema. Anzi, proprio la comparsa dell’esantema è considerata la fine della fase contagiosa della malattia.

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